La storia è biblica: l’oratorio inizia con la morte di Golia, e David portato in trionfo dal popolo ebraico. Saul, il re, lo onora e lo omaggia, e gli promette in sposa la sua figlia maggiore Merab, la quale non è per niente contenta, perché David è un proletario. Saul diventa ben presto geloso del successo di David e comincia (con qualche ragione, va detto) a temere che gli rubi il posto. Cosi lo fa capo del suo esercito, sperando che venga ucciso in battaglia. Ma lui sopravvive, vince, ottenendo ancora più onori e trionfi. Il re Saul rosica ancora di più, e tenta di farlo uccidere da suo figlio Gionata, per poi finire per morire in battaglia, insieme al figlio, mentre David diventa in effetti re. E sposa la figlia minore di Saul, Michal, che era innamorata di lui fin dall’inizio.

Pur essendo un oratorio, la rappresentazione è stata, ahimè, in forma scenica. Io mi sento sempre di più come i vecchietti nel palco del Muppet Show, da tanto che sono criticona, ma santa polenta, ‘un se ne pole più.

Cominciamo dalle cose positive della regia, che c’erano: i costumi erano spettacolari, e la rappresentazione del re Saul, come un pazzo paranoico, è stata molto efficace.
Per il resto, tutto il primo atto è stato un circo equestre.

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Un continuo di salti, balli, gente che si stricconava sul palco, tirandosi di qua e di là, buttandosi per terra. A me va bene tutto, purché non interferisca con la musica. E qui, il circo equestre si sostituiva alla musica. Saul è un oratorio, i cori sono difficilissimi, simili a quelli dell Messiah, e il coro cantava ste fughe impossibili saltando e correndo. Erano SEMPRE senza fiato, ceffavano 2 entrate su 3, com’è normale. I ballerini (costantemente in scena) non solo ballavano, ma ridacchiavano, facevano versi, il rumore in scena era insopportabile. Il pubblico in delirio, sembrava non si fossero mai divertiti tanto. Io ho spesso chiuso gli occhi, per evitare troppe distrazioni.

La seconda parte molto meglio: con Saul che trama l’omicidio di David la musica e la scena prendono un tono più serio e compassato, e il circo equestre si placa, con scene anche di grande effetto emotivo, e mi sono divertita molto di più. Forse la bottiglia di vino della cena durante l’intervallo ha aiutato ad apprezzare la rappresentazione? Ah, saperlo.

SAUL_Glyndebourne, Director; Barrie Kosky, Saul; Christopher Purves, David; Iestyn Davies, Merab; Lucy Crowe, Michal; Sophie Bevan, Jonathan; Paul Appleby, High Priest; Benjamin Hulett, Witch of Endor; John Graham_Hall,

L’Orchestra of the Age of Enlightenment diretta da Ivor Bolton, è stata semplicemente MERAVIGLIOSA, delicata, potente, perfetta. La marcia funebre da pelle d’oca. Il direttore di una bravura impressionante, riusciva a tenere insieme tutti durante i momenti di confusione totale. I cantanti tutti spettacolari, credo sia la prima volta che non ho da ridire su nessuno.

Iestyn Davies, che interpretava David, è sempre un controtenore bravissimo, grande proiezione, grande interpretazione, agilità bellissime. E poi sembra un ragazzino, la parte gli si addice molto.

Saul era Christopher Purves, un vocione bellissimo, e un’interpretazione molto ardita. La sua pazzia riusciva a venire fuori senza rovinare la voce, splendido.

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Christopher Purves e Lucy Crowe, Saul e Merab

Merab, la figlia maggiore snob, era Lucy Crowe, che io ho già sentito nelle Nozze a Londra, dove cantava Susanna e mi era sembrata troppo metallica. Qui mi ha convinto molto di più, secondo me la voce le si è arrotondata e irrobustita (oppure era in serata buona, oppure Haendel le si addice di più, o tutt’e due le cose). Mi è piaciuta tantissimo, anche se, nell’aria del primo atto, doveva fare tali e tanti zompi in scena che a volte la voce ne ha risentito: un paio di acuti presi da sotto, un po’ calanti, un’ entrata in ritardo…

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Benjamin Hulett, il gran sacerdote

Tutti gli altri assolutamente di livello: Sophie Bevan come Michal (la figlia giovane), Paul Appleby, tenore, come Jonathan, e Benjamin Hulett come un gran sacerdote vestito da arlecchino/papageno con i piedoni da Fred Flinstone.

Globalmente, sono molto contenta di aver visto questo Saul, Haendel mi riempie sempre il cuore.

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